L’edificio, risalente al XIII sec., fu a lungo proprietà della famiglia Cappello, il cui stemma è scolpito sull’arco interno del cortile. L’identificazione dei Cappello con i Capuleti ha dato origine alla convinzione che lì sorgesse la casa di Giulietta, eroina della tragedia di Shakespeare.
La dimora medievale restaurata pittorescamente da Antonio Avena a metà degli anni ’30, è stata nel recente passato adibita a mostre temporanee.L’edificio presenta una bella facciata interna in mattoni a vista, un portale in stile gotico, finestre trilobate, una balaustra che mette in comunicazione dall’esterno i vari corpi della casa e, ovviamente, il famoso balcone.
All’interno sono esposti arredi del XVI-XVII sec., affreschi relativi alle vicende di Romeo e Giulietta e ceramiche rinascimentali veronesi. Le sale dell’ultimo piano sono coperte da un soffitto ligneo trilobato, con cassettoni dipinti d’azzurro e stelle dorate.
Nel cortile è collocata la statua in bronzo di Giulietta, opera dello scultore Nereo Costantini.
Non esiste mondo fuor dalle mura di Verona”: la penna di William Shakespeare ha reso immortale Verona attraverso la tragedia dei due giovani amanti, Romeo Montecchi e Giulietta Capuleti. La storia dell’infelice amore si ambienta in due luoghi ben precisi, la casa di Giulietta e la tomba.
Casa Capuleti, meglio nota come casa di Giulietta, risale al XIII secolo. E’ una casa torre, per lungo tempo di proprietà della famiglia Dal Cappello, il cui stemma è scolpito sull’arco inteno del cortile. La facciata in mattoni a vista è decorata da eleganti finestre trilobate, tra cui spicca il famoso balcone dal quale Giulietta si sarebbe affacciata per parlare con Romeo. Disposta su vari piani e visitabile acquistando un biglietto, offre una verosimile ricostruzione delle tipiche dimore signorili del quattordicesimo secolo, valorizzata da una vasta scelta di ceramiche medioevali. Grazie alla sapiente opera di restauro realizzata nel 1935 da Antonio Avena è oggi possibile apprezzare la raffinata eleganza degli affreschi che impreziosivano le pareti in cui risaltano, nella loro austera semplicità, cassapanche intarsiate, camini in mattoni, scale in legno con balaustre e camminatoi. Della casa originale rimane una traccia di dipinto rappresentante festoni di pelli d’ermellino, che i ricchi usavano per abbellire le loro dimore. In fondo al cortile si trova la statua bronzea di Giulietta, opera dello scultore Nereo Costantini, che ogni anno viene visitata da migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo.
La “casa di Romeo” si trova in via Arche Scaligere. E’ un’autentica abitazione medievale di proprietà della famiglia Trecentesca dei conti Cagnolo Nogarola, che facevano parte dell’entourage dei Signori della Scala. Il portico è gotico e il cortile è merlato. La casa non è visitabile all’interno ma nel ristorante adiacente sono accorpate alcune stanze. In questa casa avrebbero alloggiato i Montecchi. Sulla facciata un’iscrizione a ricordo della storia di Romeo e Giulietta: “ Oh! Dov’è Romeo?… Taci, ho perduto me stesso: io non son qui e non son Romeo, Romeo è altrove” (“Atto I Scena I Romeo e Giulietta”).
Informazioni e contatti:
Casa di Giulietta
Via Cappello, 23
Tel. 045 8034303
Come:
Per informazioni sui biglietti vedi allegato
Quando:
Orario di apertura
Il lunedì dalle 13:30 alle 19:30
(la biglietteria chiude alle 18:45)
Da martedì a domenica ore 8:30 – 19:30
(la biglietteria chiude alle 18:45)
Libere Riflessioni
In “Romeo e Giulietta” (1595-1596) la morte è presente in vario modo fin dall’inizio. MA è con il duello tra Mercuzio e Tebaldo che essa entra realmente in scena e avvia quella sua presa di possesso della città cui la tragedia conduce. Non solo, ma che la prima vittima sia Mercuzio, simbolo di giovinezza e di libertà, della gioia di vivere e della stessa gioia di far teatro, è anche indicativo di chi sia l’oggetto di questo assalto della morte: non i vecchi, ma i giovani, non il declinare della vita, ma il suo sbocciare, non la stanchezza, l’aridità del cuore, ma la sua freschezza, il suo desiderio d’amore. Tebaldo uccide Mercuzio; Romeo uccide Tebaldo, finché, come sappiamo, la morte aggredisce anche Romeo e Giulietta, e la “bella Verona” celebrata all’inizio si trasforma in una tomba. Nulla di vivo resta se non i vecchi, la cui faida e il cui egoismo, non il caso, hanno ucciso i giovani. Romeo e Giulietta potranno finalmente stare insieme ma solo nella cripta, col loro amore per l’eternità raggelato nelle statue che i carnefici eleveranno a ricordo.