Comune DI VIGASIO
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Nome degli abitanti Vigasiani
Comune di 7000 abitanti a 16 Km a Sud di Verona, situato a 37 metri di altitudine
Superficie di 30,81 Kmq.
Le sue frazioni sono: Forette e Isolalta
Da vedere:
Le chiesette Romaniche di Vaccaldo, Nadalina, Salette, e Campagnamagra.
Il campanile del trecento della chiesa parrocchiale edificata nell’800 su di una struttura più antica.
La chiesa di S.Pietro a Isolalta con il dipinto del 1490 di scuola Veneta.
La corte rurale Vaccaldo e villa Montemezzi del ‘600 e la villa Zambonina del 1706
Un pò di storia:
Quando Giulio Cesare estese le sue conquiste alla Gallia, anche la pianura Padana fu tutta inclusa nel vastissimo impero romano.In quel tempo, Vigasio era un piccolo villaggio (vicus) formato di capanne di paglia nelle vicinanze del fiume Adige (atesis). Dall’unione dei 2 nomi vicus-atesis è nato il nome Vigasio. In alcune antiche pergamene si trova scritto “Vicoatesi”. Le prime notizie riguardanti Vigasio risalgono al tempo dei Romani. In realtà le prime notizie documentate sono fornite dall’ atto di istituzione della comunità religiosa di Vigasio, dipendente dalla basilica di San Zeno di Verona. Il documento del 1014 è stato firmato da Enrico III° imperatore del Sacro Romano Impero. Vigasio acquista importanza storica nel 1164 durante la lotta contro Federico Barbarossa. Dopo la distruzione di Milano, L’imperatore si diresse verso Verona per assoggettare le popolazioni del Veneto, che si ribellavano. I veronesi però, uniti ai vicentini e ai padovani, radunarono un forte esercito e movendo contro l’imperatore giunsero a Vaccaldo nei pressi di Vigasio. Sulle rive del laghetto di soli14 ettari, ora bonificato, l’esercito della lega veronese si accampò proprio di fronte alle tende dell’esercito di Barbarossa. I vigasiani alle spalle dell’imperatore si preparavano a sorprendere gli imperiali per dar aiuto agli insorti della lega. Barbarossa, temendo una sicura sconfitta, dopo 5 giorni abbandonò il campo e con il suo esercito si ritirò dalla zona fuggendo verso il lago di Garda. Era il 24 giugno 1164. Più tardi, con la pace di Costanza del 1183 i comuni dell’Italia ottennero autonomia e libertà. I coraggiosi veneti furono i primi a vincere contro il terribile Barbarossa e l’episodio di Vaccaldo Rimase una pagina gloriosa della storia. In memoria di quell’episodio, 700 anni dopo la pace di costanza, sulla facciata del municipio di Vigasio venne posta una lapide. La storia di Vaccaldo è ricordata anche dal pittore Paolo Farinati in un dipinto nel salone centrale della gran guardia a Verona. Dopo la pace di Costanza, in alcune parti d’Italia si formarono le prime società con regolamenti comunali autonomi. Pur mantenendo la dipendenza da un signore feudale, nominato dall’imperatore. Il comune non aveva solo funzioni amministrative, ma era un piccolo stato con le sue leggi, la sua milizia e i suoi tribunali. Si hanno notizie della formazione del “comune rustico” (cioè di campagna) di Vigasio fin dal 1214, quando si è riunita la “pubblica vicinanza” (gli abitanti di un paese si chiamavano vicini) per eleggere il gastaldo, cioè il rappresentante del signore di Verona. Acquista però grandissima importanza uno scritto che riporta fedelmente lo statuto del comune, scritto in lingua latina nel 1226. Dallo studio della pergamena si possono conoscere le abitudini, gli usi, l’ordinamento e i confini del nostro paese. Vigasio era allora un paese agricolo con grandi praterie per il pascolo degli animali. Nella maggior parte degli articoli dello statuto si indicano le pene, le multe che venivano applicate a chi pascolava abusivamente buoi, cavalli, asini, pecore, agnelli, capre e a chi rubava foraggio, legname o frutti. la multa doveva essere pagata in denari veronesi esistenti nel Medioevo o in natura, cioè consegnando un pegno alla guardia (massaro) perché ricavasse dalla vendita la cifra dovuta. Lo statuto ci fa conoscere le coltivazioni del paese foraggio, biada, viti, salici, pioppi, frutta, frumento, erba medica, legumi, rape (forse per questo nello stemma di Vigasio figura anche una rapa).E’ curioso notare una consuetudine di carattere religioso. I padrini per i cresimandi dovevano essere persone abitanti fuori di Vigasio, pena la multa di 20 denari. E’ interessante conoscere anche come venivano costruite in quel tempo le prime case di pietra. Tutti i vicini del comune dovevano aiutare, o con il lavoro manuale o con il trasporto di un carro di pietre, coloro che iniziavano la costruzione di una casa in muratura. la casa doveva essere ultimata entro un anno, altrimenti diventava proprietà del comune. Da questo tempo in poi Vigasio non fa più parlare di sé nella storia nazionale. E’ al centro di una zona ricca di avvenimenti storici del periodo napoleonico, certamente era compreso nel grande quadrilatero degli austriaci ed ha vissuto gli avvenimenti delle guerre per l’ indipendenza e delle lotte combattute nelle vicine terre di Villafranca e Custoza.