Comune DI COLOGNA AI COLLI
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Nome degli abitanti Colognesi
L’economia di Colognola ai Colli si regge principalmente sull’agricoltura: molto sviluppate sono le colture della vite, dell’olivo e la coltivazione del pisello, introdotta con successo all’inizio degli anni Cinquanta. La caratteristica qualità “Verdone” di Colognola ai Colli è oggetto dal 1957 di una sagra annuale che si svolge durante il mese di maggio.
Un pò di storia:
A partire dagli anni 1947 – 1948 con la vita politica amministrativa si avvia lo sviluppo economico e si assiste ad un graduale potenziamento delle opere civili a servizio dei cittadini. Le risultanze amministrative dei conti consuntivi, dopo molti decenni di persistente disavanzo, chiusero nell’esercizio finanziario 1955 con l’avanzo di amministrazione di Lire 6.342.976 “sicuro indice rilevatore di serietà e certezza delle cifre impostate in sede di previsione” Dopo gli anni duri dell’immigrazione stagionale, si arriva agli anni del “miracolo italiano” che investe anche Colognola ai Colli, trasformandola da “villaggio rurale” in una delle zone più vivaci dello sviluppo industriale. La costruzione della Z.A.I. e di altre aziende e l’edificazione di nuovi insediamenti cambiano alcuni aspetti del paesaggio, l’assetto occupazionale e sociale del Paese da sempre caratterizzato prevalentemente dall’amore per la terra.
Da vedere:
La Chiesa Parrocchiale:
Dedicata ai Santi Fermo e Rustico, fu ricostruita, come ora si presenta, negli anni tra il 1611 e il 1627, al posto dell’antica cappella ricordata nel 1145 da papa Eugenio III, ingrandita nel corso del XV secolo e dal 1456 sede della parrocchia, precedentemente posta nell’antica pieve. Rimangono ancora resti dell’antica costruzione, alcuni capitelli e resti delle colonne, nonchè alcuni bassorilievi trecenteschi raffiguranti la vita di San Biagio
Santa Maria della Pieve:
Il territorio di Colognola ai Colli conserva anche un altro sito prezioso: la chiesa di S. Maria della Pieve e i suoi dintorni, 60 m s.l.m. circa, dove le prime tracce antropiche risalgono a circa 5000 anni fa.
A Santa Maria della Pieve sono state scavate le tracce di un abitato tardo – neolitico, area di lavorazione dei manufatti in selce (“l’acciaio della preistoria”).
Difficile in questa sede elencare la sorprendente ricchezza degli interni: fra i molti affreschi del XIV – XV° secolo, una rara raffigurazione del “Volto Santo di Lucca” , una delle icone medievali più care ai pellegrini per (e da) Roma a Gerusalemme (la Via Postumia conduceva ad imbarcarsi a Venezia).
I bimillenari significati del luogo sono riassunti dal vicino cippo . Una croce di ferro sormonta i “tre colli” dei monaci benedettini di Monte Oliveto, ed è sovrapposta ad una base cilindrica scanalata (simile al cippo, sormontato da una croce lignea, posto all’angolo tra Via Calcinese e Via XXIV Maggio) che alcuni studiosi interpretano come segno della ripartizione dei terreni (centuriazione) fra i legionari veterani romani.
Manifestazioni
Maggio:
Sagra dei Piselli