Comune DI CERRO VERONESE
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Nome degli abitanti Cerresi
Il nome forse e’ dovuto alla selva di cerri che ricopriva la zona.
Lessinia, in provincia di Verona, il comune di Cerro Veronese si estende con una forma irregolarmente trapezoidale, su di una superficie di 10,17 Kmq ed ospita una popolazione di 1979 abitanti al 31/12/2000 (densità 195 abitanti/Kmq). Il suo territorio è compreso tra la Valpantena (ad oriente di Arzerè – Corrubio) ad Ovest ed il Vajo di Squaranto ad est, e tra la linea vajo del Pozzo – Rosaro – Monte Tregnago – Monte Franzosan – Monte Tenda – vajo di Lavello a Sud ed il vajo della Barbiana fra Arzerè e la dorsale di Montarina-Gonzi a Nord. I confini vanno dal comune di Grezzana a Sud e ad Ovest, a quello di Roverè ad Est, ed a quello di Bosco Chiesanuova a Nord. La quota più bassa del territorio comunale è posizionata a 320 m.s.m. sul fondo del vajo Due Cerri, mentre quella più elevata si raggiunge alla Fontana del Termine a 779 m.s.m. sulla strada per Corbiolo e sul Monte Franzosan.
Da vedere:
Il cerro:
A fianco della parrocchiale si erge una grande pianta, la secolare cerro-sughera (Quercus crenata o pseudosuber) che si eleva nella piazza storica, che conta non meno di tre secoli: grande dunque ma anche vetusta, con la sua circonferenza di ben quattro metri, alta oltre i 19 metri ed una chioma maestosa.
E’ una pianta rara, quercia sempreverde forse dovuta ad ibridazione che fiorisce in aprile-maggio e con ghiande presentanti una cupola con squame dall’apice ricurvo. Le foglie sono coriacee, di colore verde scuro nella pagina superiore e biancastro nella pagina inferiore, leggermente pubescente. La corteccia è rugosa e sugherosa. Questa pianta ha dato l’attuale nome al Comune.
La giassara di contrada Carcereri :
Le ghiacciaie venivano costruite in luoghi scelti con molta attenzione: dovevano esserci il posto dove creare la pozza (laghetto), che fornisse il ghiaccio, e il luogo nelle vicinanze dove aprire una cava per le pietre da costruzione.
La terra di riporto dallo scavo della buca (profonda 9-10m) in cui si costruiva la ghiacciaia, veniva utilizzata per realizzare il terrapieno a valle della pozza d’acqua.
L’edificio veniva poi realizzato di forma cilindrica completamente in pietra, e coperto quasi sempre con lastre in pietra, ma anche con un cappello a canèl, con la paglia, o con un vòlto in pietra ricoperto poi di terra.
La Cappella del Redentore:
Sul Monte della Croce, a pochi passi dal centro, sorge una caratteristica costruzione ottagonale visibile da buona parte della provincia di Verona che è un po’ il simbolo di Cerro: è la cappella dedicata al Redentore, costruita nel 1900 (cioè all’inizio del secolo scorso, consacrata appunto da Leone XIII a Cristo Redentore) per volere del parroco e degli abitanti del luogo in sostituzione di una croce preesistente che ha dato il nome al monte. Nell’interno della cappella dietro all’altare (su cui spicca una tela di buona scuola) è stata ricavata una scaletta, con la quale è possibile raggiungere la balconata superiore la cappella stessa. Qui si può godere di uno dei balconi naturali più grandiosi della Lessinia: di cui l’occhio spazia per 360 gradi fino ad intravedere, nelle giornate limpide, i grossi centri della pianura, i gruppi montuosi oltre il Garda e – in particolari condizioni di trasparenza, ad esempio dopo un temporale che abbia ripulito la pianura dalle sue foschie – tutta la catena dell’Appennino settentrionale.